L’intervento di Salvini al Senato durante le comunicazioni di Conte in vista del prossimo Consiglio Europeo.
ROMA – L’intervento di Matteo Salvini al Senato durante le comunicazioni del premier Conte in vista del prossimo Consiglio Europeo del 10 e 11 dicembre: “Non ci sono diritti umani di Serie A e di Serie B […]. Dal 2000 ad oggi alla Turchia l’Europa ha dato 50 miliardi di euro e l’anno prossimo è previsto un altro miliardo di euro […]. Il Mes per noi è il Robin Hood al contrario […]“.
Salvini: “Centrodestra disposto a collaborare”
Il leader della Lega non ha chiuso la porta alla collaborazione: “Io penso che l’intero Centrodestra sia disponibile a confrontarsi su alcuni temi molto concreti […]. Poche ore fa la Conferenza delle Regioni ha approvato un documento che io chiedo al Governo di tenere in considerazione […]. L’Italia è la capitale mondiale del volontariato. Nell’ultimo decreto è stato inserito una misura che costringe a tutte le associazioni ad aprire partite iva ed emettere fattura […]. Ci sono sei milioni di italiani disabili dimenticati che hanno chiesto l’abbattimento delle barriere architettoniche e penso che ci vuole una risposta del Parlamento […]“.
“Gli italiani in questo momento non sono preoccupati dal rimpasto […] – ha aggiunto l’ex ministro dell’Interno – lavoratori autonomi non sono tutelati. A fine hanno fatturato zero e dovranno versare i contributi alle casse previdenziali […]. Ci sono alcune aziende strategiche per il Paese che meritano più attenzione come Ilva e Leonardo“.
Salvini: “Non dividete gli italiani a Natale”
Salvini ha parlato anche della scuola: “Sono otto milioni di studenti e uno di insegnanti in attesa di una risposta. Se Lei e il ministro Azzolina riteneste noi domani saremo al tavolo di confronto. Perché riaprire le scuole senza piani è un rischio molto alto […]“.
Conclusione sul Natale: “Abbiamo parlato di Europa. Cosa fanno in tutti i Paesi europei per limitare i contagi nel giorno di Natale senza dividere i cittadini. Dicono non più di 10 in casa, non più di tre famiglie diverse. Solo in Italia si dice alla gente che non si può uscire dal proprio Comune […]“.